MD - 01 - Insiemi

1 Lecture Info

[2015-10-05 lun]

In questa lezione abbiamo introdotto la teoria degli insiemi discutendo del concetto di insieme e definendo le operazioni più comuni che è possibile effettuare su due o più insiemi.

2 Insiemi

Per poter fare matematica necessitiamo di un linguaggio appropriato che ci permetta di esprimere le idee e i concetti che danno forma agli oggetti matematici a cui siamo interessati. Il linguaggio matematico moderno è basato sulla teoria degli insiemi. Come primo argomento di questo corso quindi introduciamo il concetto di insieme.

Con l'intento di semplificare la trattazione matematica defineremo il concetto di insieme in modo intuitivo. Per noi un insieme sarà infatti una generica "collezione" di oggetti. Questa scelta, anche se non è formale, è stata fatta in quanto l'obiettivo di questo corso non è quello di presentare il massimo rigore logico possibile, quanto piuttosto quello di introdurre la formalità del pensiero matematico in modo moderato e graduale. L'obiettivo del corso infatti è proprio quello di insegnare come pensare in modo matematico. Utilizzando le basi imparate chi vorrà avrà poi gli strumenti necessari per approfondire la propria conoscenza matematica, eventualmente anche nella direzione dei sistemi formali e della costruzione formale della teoria degli insiemi.

Come è solito fare in matematica, si inizia quindi con delle definizioni, che permettono al matematico, e a chi fa matematica, di creare nel proprio pensiero dei particolari oggetti astratti. Nel nostro caso particolare il concetto che vogliamo plasmare è quello di insieme.

Definizione: Un insieme è una "collezione" di oggetti.

Una volta creato, dobbiamo anche poterlo utilizzare in qualche modo, altrimenti che senso aveva crearlo? In altre parole, dobbiamo poter parlare dell'oggetto astratto creato da una definizione. A tale fine necessitiamo di un linguaggio appropriato, il linguaggio della matematica. Tipicamente quindi alle definizioni seguono una serie di notazioni e di simboli. Queste notazioni vengono utilizzate sia per descrivere meglio le varie caratteristiche dell'oggetto in questione e sia per descrivere come l'oggetto in questione si relaziona con altri oggetti precedentemente creati.

Nel nostro caso ad esempio l'oggetto astratto creato è un insieme, che come abbiamo detto è una collezione di oggetti, dove per oggetti intendiamo qualsiasi cosa a cui possiamo pensare. Per poter descrivere un insieme esistono due tipologie distinte di notazioni:

  • Notazione esplicita: La notazione esplicita consiste nello scrivere in modo esplicito tutti gli oggetti che fanno parte dell'insieme, ed ha la seguente forma

    \[X = \{x_1, x_2, \ldots, x_n\}\]

    dove \(X\) è il simbolo che rappresenta l'insieme, e \(x_1, x_2, \ldots x_n\) sono i simboli che rappresentano gli oggetti contenuti nell'insieme.

  • Notazione implicita: In quest'altro tipo di notazione invece al posto di descrivere in modo esplicito i vari oggetti utilizziamo una descrizione implicita della forma "se \(a\) gode di <questa proprietà>, allora \(a\) fa parte dell'insieme \(A\)", dove ovviamente <questa proprietà> può essere una qualsiasi proprietà. Questa notazione ha la seguente forma

    \[A = \{a \,\,|\,\, a \text{ gode della proprietà...}\}\]

Provate a capire il particolare tipo di notazione utilizzata negli esempi a seguire:

  • \(X = \{1, 2, 3\}\)
  • \(Y = \{\text{Alex}, \,\,\text{Bob}\}\)
  • \(Z = \{a \,\, | \,\, a \text{ è una persona che festeggia il compleanno il 20 luglio}\}\)

2.1 Appartenenza di un elemento

Dato un insieme \(E\) esprimiamo il fatto che l'elemento \(a\) appartiene all'insieme \(E\) con la notazione \(a \in E\). Se invece \(a\) non appartiene ad \(E\) scriviamo \(a \not \in E\).

Notiamo che al posto di scrivere \(a \in E\) potremmo semplicemente scrivere "a è elemento dell'insieme \(E\)". Detto questo è già possibile vedere come l'utilizzo del simbolo \(\in\) rende il tutto più coinciso. L'obiettivo dei simboli matematici è proprio quello: rendere le cose più coincise, più concentrate, preferibilmente più eleganti, in modo da raggiungere livelli di complessità e astrazione molto elevati con il minimo sforzo. Il potere del formalismo matematico risiede anche nel fatto che idee che richiederebbero un sacco di parole possono essere espresse con pochi simboli. Questa è anche una delle motivazioni per cui studiare matematica risulta essere una attività molta faticosa: tradurre il significato dei simboli richiede una conoscenza pregressa in molti casi non banale.

2.2 Inclusione

Per ogni insieme \(A\) e \(B\) utilizziamo la notazione \(A \subset B\) per indicare che l'insieme \(A\) è incluso nell'insieme \(B\), ovvero che tutti gli elementi di \(A\) sono anche elementi di \(B\). Volendo essere più formali possiamo utilizzare la seguente notazione

\[A \subseteq B \overset{\,\,\Delta}{\iff} \forall a \in A: \,\, a \in B\]

Notiamo che il simbolo \(\overset{\,\,\Delta}{\iff}\) sta ad indicare che stiamo definendo la notazione sinistra con la formula a destra. In altre parole stiamo dando del significato al simbolo \(\subseteq\), e tale significato è proprio il concetto di inclusione tra insiemi. Il simbolo \(\forall a \in A\) poi sta ad indicare "per ogni elemento a contenuto nell'insieme \(A\). L'espressione finale dunque può essere letta nel seguente modo:

La scrittura

\[A \subseteq B \overset{\,\,\Delta}{\iff} \forall a \in A: \,\, a \in B\]

ci sta dicendo che A è incluso in B per definizione quando tutti gli elementi di A sono anche elementi di B.

Continuando, dire che "A è contenuto in B" equivale a dire che "B contiene A". Per esprimere questa seconda frase abbiamo quindi una particolare notazione, che è la seguente: \(B \supseteq A\). Il simbolo di inclusione tra insiemi può dunque essere usato in due modi particolari: come la abbiamo già introdotta, ovvero \(A \subseteq B\), per indicare che "A è contenuto in B", ma anche nel verso opposto, ovvero \(B \supseteq A\), per indicare che "B contiene A".

Se poi \(A\) non è un sottoinsieme di \(B\), allora scriviamo \(A \not \subseteq B\), che formalmente vuol dire

\[A \not \subseteq B \iff \neg \Big(\forall a \in A: \,\, a \in B \Big) \iff \exists\,\, a \in A: \,\, a \not \in B\]

Il simbolo \(\neg\) è una negazione logica, che falsifica la proposizione a cui viene applicata. Il simbolo \(\exists\,\, a \in A: a \not \in B\) invece significa "esiste un elemento di A per cui vale la proprietà \(a \not in B\), ovvero esiste un elemento di \(A\) che non si trova in \(B\)". Notiamo come tale scrittura ha senso, in quanto dire che non è vero che tutti gli elementi di A sono anche contenuti in B significa dire che esiste almeno un elemento di A che non fa parte di B. Riassumendo quindi

La scrittura

\[A \not \subseteq B \iff \neg \Big(\forall a \in A: \,\, a \in B \Big) \iff \exists\,\, a \in A: \,\, a \not \in B\]

ci sta dicendo che \(A\) non è incluso in \(B\) se e solo se non è vero che tutti gli elementi di \(A\) sono anche contenuti in \(B\), ovvero se esiste almeno un elemento di \(A\) che non è contenuto nell'insieme \(B\).

2.3 Insieme Vuoto e Insieme delle Parti

Esiste un solo insieme che non ha nessun elemento. Tale insieme si chiama insieme vuoto, ed è denotato dal simbolo \(\emptyset\).

Definizione: L'insieme delle parti di un insieme \(E\) invece è l'insieme che contiene tutti i sottoinsiemi di \(E\). In formula,

\[P(E) := \{F \,\,|\,\, F \subseteq E\}\]

Notiamo quindi come \(\emptyset \in P(E)\) e \(E \in P(E)\) per ogni insieme \(E\) in quanto \(\emptyset \subseteq E\) e \(E \subseteq E\). Il numero di elemento di \(P(E)\) è \(2^n\), dove \(n\) è il numero di elementi di \(E\).


Per terminare la trattazione degli insiemi, notiamo che

\[A = B \iff (A \subseteq B) \land (B \subseteq A)\]

In altre parole due insiemi sono uguali quando uno è sottoinsieme dell'altro.

3 Operazioni tra Insiemi

Siano \(A, B, E\) insiemi, con \(A \subseteq E\), \(B \subseteq E\). Definiamo le seguenti operazioni

  • Unione:

    \[A \cup B := \{x \,\,|\,\, (x \in A) \lor (x \in B)\}\]

  • Intersezione:

    \[A \cap B := \{x \,\,|\,\, (x \in A) \land (x \in B)\}\]

  • Differenza:

    \[A \setminus B := \{x \,\,|\,\, (x \in A) \land (x \not \in B)\}\]

  • Complementare:

    \[C_E(A) := E \setminus A\]

  • Differenza Simmetrica:

    \[A \mathbin{\oplus} B := (A \cup B) \setminus (A \cap B)\]

  • Prodotto Cartesiano:

    \[A \times B := \{(a, b) \,\,|\,\, a \in A, b \in B\}\]

Notiamo le seguenti cose rispetto alle operazioni appena definiti.

  • Se \(A \cap B = \emptyset\), allora l'unione \(A \cup B\) si dice disgiunta.
  • \(A \mathbin{\oplus} B := (A \setminus B) \cup (B \setminus A)\)
  • \(A \cap B \subseteq A \subseteq A \cup B\), e stessa cosa per \(B\).
  • \(\cup, \cap\) e \(\times\) possono essere estese a più insiemi.
  • Se \(A \neq B\), allora \(A \times B \neq B \times A\), ovvero l'ordine nelle coppie conta.

3.1 Esempi

  • \(\{\text{uccelli}\} \cap \{\text{ animali nuotanti }\} \subseteq \{\text{pinguini}\}\)
  • Fissati \(A := \{a_1, a_2, a_3\}\), \(B := \{b', b''\}\) abbiamo che
    • \(A \times B = \{(a_1, b'), (a_1, b''), (a_2, b'), (a_2, b''), (a_3, b'), (a_3, b'')\}\)
    • \(B \times A = \{(b', a_1), (b', a_2), (b', a_1), (b'', a_1), (b'', a_2), (b'', a_3)\}\)
    • \((A \times B) \cap (B \times A) = \emptyset\)

4 Proprietà delle Operazioni

Per ogni insiemi \(A, B, C, E\), con \(A, B, C \subseteq E\) le operazioni appena definite hanno le seguenti proprietà:

  • Associatività di \(\cup, \cap \mathbin{\oplus}\)
    • \((A \cap B) \cap C = A \cap(B \cap C)\)
    • \((A \cup B) \cup C = A \cup(B \cup C)\)
    • \((A \mathbin{\oplus} B) \mathbin{\oplus} C = A \mathbin{\oplus} ( B \mathbin{\oplus} C)\)
  • Commutatività di \(\cup, \cap \mathbin{\oplus}\)
    • \(A \cap B = B \cap A\)
    • \(A \cup B = B \cup A\)
    • \(A \mathbin{\oplus} B = B \mathbin{\oplus} A\)
  • Elementi speciali
    • \(A \cup \emptyset = A, \,\, A \cap \emptyset = \emptyset\)
    • \(A \cup E = E, \,\, A \cap E = A\)
    • \(A \mathbin{\oplus} \emptyset = A, \,\, A \mathbin{\oplus} A = \emptyset\)
    • \(A \mathbin{\oplus} E = C_{E}(A)\)
  • Distributività
    • \(A \cap (B \cup C) = (A \cap B) \cup (A \cap C)\)
    • \(A \cup (B \cap C) = (A \cup B) \cap (A \cup C)\)
  • Leggi di De Morgan
    • \(A \setminus (B \cup C) = (A \setminus B) \cap (A \setminus C)\)
    • \(A \setminus (B \cap C) = (A \setminus B) \cup (A \setminus C)\)

5 Partizione

Definizione: Se \(E\) è un insieme, si dice partizione di \(E\) un sottoinsieme dell'insieme delle parti di \(E\), denotato \(\{E_i \,\,|\,\, i \in I\} \subseteq P(E)\) tale che valgono le seguenti due proprietà

  1. Proprietà di Ricoprimento:

    \[\bigcup\limits_{i \in I} E_i = E\]

  2. Proprietà di Disgiunzione:

    \[\forall i \neq j: \,\, E_i \cup E_j = \emptyset\]