La linguistica ci offre due possibili risposte:
Sostiene che l’abilità di parlare una lingua è una proprietà intrinseca del singolo individuo.
il linguaggio sta nel nostro DNA.
Per capire il linguaggio bisogna capire il macchinario interno al singolo individuo. L’abilità linguistica di un individuo è divisa in
Sostiene che la lingua è un fenomeno sociale.
Il linguaggio è visto come accordo tra un insieme di individui. I criteri utilizzati per analizzare il linguaggio sono
Il linguaggio Naturale è tipicamente ambiguo e molto espressivo ed è utilizzato da tutti gli esseri umani.
Il linguaggio Artificale è tipicamente non-ambiguo e logico ed è utilizzato in contesti ristretti, come quello dell’Informatica.
Lo sforzo dell’Informatica è la trasformazione di cose ambigue in cose non ambigue in modo da poter automatizzare la risoluzione di problemi e tasks.
Un linguaggio può variare nelle seguenti dimensioni:
Non esiste alcuna ragione per cui le parole sono tali.
De Saussure ci dice che la forma delle parole dipende solamente dall’accordo sociale utilizzato.
L' etimologia studia quali sono le origini delle parole. In ogni caso, alla base c’è sempre e comunque un accordo sociale.
Il linguaggio naturale può essere studiato rispetto ai seguenti livelli di interpretazione
La morfologia studia la struttura grammaticale delle parole. In particolare ci dice come utilizzare un insieme di simboli per costruire delle parole.
L’elemento base in questo livello è il moferma, definite come essere il più piccolo elemento dotato di significato.
I morfermi sono divisi in due classi distinte: la classe dei morfermi grammaticali (es: o, i), che rappresenta una classe chiusa che cambia molto lentamente nel tempo; e la classe dei mofermi lessicali (es: ragazz, bell), che rappresenta una classe aperta che cambia velocemente con il passare del tempo.
Ad esempio,
Ragazzo -> Ragazz | o Ragazza -> Ragazz | a Irragionevole -> Ir | ragionevole
Il concetto di parola si trova tra la morfologia (livello 3) e la sintassi (livello 4). La tensione tra questi due livelli rende difficile definire il concetto di parola.
Per definire che cos’è una parola possiamo procedere su due fronti:
La sintassi si occupa di prendere delle parole e combinarle per ottenere le frasi. Per fare questo si procede come segue:
Il primo passo può essere fatto con una tecnica chiamata analisi per sostituzione, mentre il secondo passo può essere fatto utilizzando il formalismo delle grammatiche introdotto da Chomsky, che consiste nel definire delle regole di composizione delle frasi.
Entra quindi in gioco il concetto di sintagma, anche detto costituente, che rappresenta un livello intermedio tra la frase complete e le categorie delle parole che costituiscono la frase. Ogni sintagma è dominato da una particolare classe grammaticale, come nome o verbo.
Alcuni esempi di sintagmi sono:
NP <-> Noun Phrase VP <-> Verbal Phrase
Lo scopo finale della semantica è quello di dare significato alle strutture sintattiche.
Assegnare semantica significa dunque tradurre da un linguaggio ad un altro linguaggio. Il linguaggio di arrive deve essere il meno possible ambiguo.
La logica rappresenta un linguaggio prototipale che elimina le ambiguità.
La presenza di figure retoriche come le metafore e le metonìmie fa sì che non sempre il significato è legato in modo diretto alle frasi.
Nella pragmatica si è interessati all’effetto che vogliamo ottenere tramite una produzione linguistica.
Ad esempio, la frase “hai per caso un orologio?”, sottointende una volontà di sapere l'orario attuale, anche se tale richiesta non è presnete in modo esplicito.